Ad Albert Einstein
Il tempo,
caro Albert,
è una griglia?
Uno spazio curvo, una balza,
che s'avvalla, s'infossa, si alza?
Il tempo,
caro Albert,
è solo una biglia che danza al suo passo
in attesa del salto sull'orlo del fosso?
Il tempo
è una curva che accresce il dolore
di stare a contare l'arco delle ore,
salpare, partire e poi ritornare a guardare
un gemello già vecchio, sol da badare,
un amore svanito,
un urlo inghiottito
dal fosso del tempo
e giammai sopito.
Il tempo
è una iperbole per chi resta a guardare,
per chi osserva da terra lo spazio stellare.
Il tempo?
Ma il tempo son io, caro Albert,
sono i miei giorni svaniti
tra neri lapilli e bianchi graniti,
che rido e poi piango e non conto le ore.
Alla fine, caro Albert,
mi basta un sorriso, un buon vino, l'amore,
per lasciare quel RELATIVO cupo pensiero:
se il tempo è importante, se esiste davvero.