Il sole sorge a Est
All'equinozio.
Spicchi di luce e buio, uguali,
scolpiscono il mondo, oggi come ieri.
La terra, in una promessa di splendore
rinasceva e regalava fiori e germogli nuovi
un tempo, prima dell'era della distruzione.
Ora, in bilico su un mondo che crolla verso l'abisso,
l'aria tiepida e capricciosa mi culla,
nella speranza
dell'estate, del caldo, del Sole
e della pace:
della fine di ogni guerra e ingiustizia
su questo granello di sabbia
disperato tra le stelle.
Attendo sicura, sulla soglia dell'Universo
la congiunzione di punti nel vuoto.
Unioni di cerchi invisibili
creati da geometrie terrene
inesistenti
imponderabili
inafferabili.
Eppure attese come segnali divini
che condensano la conoscenza umana
in gocce di sapienza
come il barlume di un cerino
illumina il buio dell'ignoranza.
Un tracciato segnato nello spazio vuoto,
passeggiata cieca tra le stelle.
Cammino rincorso, voluto, cercato.
L'armonia delinea negli occhi dell'uomo
il corso ripetuto degli eventi
sempre uguale e sempre diverso,
come le stelle che lo accompagnano, mute.