I cercatori di stelle li riconosci all'istante,
sono menestrelli del bello baciati dal promanare
della luminescenza degli astri fissi lassù,
che ci stanno a guardare con fine stupore,
seppure distanti anni luce dalle nostre percezioni
ancorate alla Terra, dalle ipocrisie esistenziali.
I cercatori di stelle sono cantori quasi divini
che rischiarano la voce, arpeggiando sereni
trame, ricordi, racconti fatati e romanzi d'amore,
tra le azzurrognole chiome delle utopie
che consentono all'uomo di staccare
i gravosi piedi dalle tristi realtà quotidiane.
I cercatori di stelle passano le lunghe notti
a studiarle con il naso all'insù sugli alpeggi
assopiti, al trillo dei grossi grilli insonni, quando
il furbo agosto allenta le spire di afa e sudore
e le lucciole paiono le stille di lacrime versate tra noi
dagli sciami furenti delle passionali Perseidi.
I cercatori di stelle forse sanno in cuor loro
che questo idillio prima o poi potrebbe svanire,
ma le costellazioni inchiodate nel firmamento
sanno sempre come riscrivere pagine e pagine
di saghe immortali e, non contente, declamano loro
liriche incantevoli che profumano d'eternità.