da ragazzo
mi perdevo
nelle notti d'estate
misurando
il mio desiderio
con gli anni luce
fra le stelle
e in questo gioco
attraverso
la gravità oscura
dell'universo
il mio tempo si piegava
in ineluttabili
vibrazioni
ma ogni viaggio
interstellare
lasciava i suoi segni
e ritornavo
extraterrestre
in un tempo non più mio
fra gli schivi volti
dei miei coetanei