Dall' immenso silenzio siderale,
sospeso tra i mondi della scienza,
ho intravisto con lo stupore
di un bimbo appena nato
la grande bellezza della mia terra.
Era lì, grandiosa e immobile,
assopita, quasi in disparte,
splendida e ribelle musa,
imprigionata nel suo mare di cristallo,
che ammiccava, sedotta e sorniona,
all'Universo in subbuglio.
Così, senza alcuna resistenza,
fluttuando sull'orbita spaziale,
in me è apparsa come d'incanto
una regia senza regole della memoria,
menzognera e utopico abbaglio
dell'inafferrabile nostalgia.
Nel mio casco d'astronauta
ecco confondersi, e, con forza, stridere,
mille vocii insonni della mia gente,
l'aggrovigliarsi assordante della luce,
proscenio beffardo e innaturale nella Storia,
delle urla belluine e inascoltate
di un popolo depredato e senza tregua.
Ora, scorrevano nell'iride, come forsennati,
il sangue vivo e caldo delle arance,
il verde ingiusto, prepotente,
dell'augusta campagna di novembre, e
ancora, le ormai esanime stoppie
dei rari e riarsi frumenti estivi.
Tutto, ora, mi sembrava un'impietosa onda
che sommergeva di mari, immagini e passioni
quel che in me ricalcava quelle già solcate orme.
E, implacabili, erano a lambirmi, quasi avvolgermi,
le accese macchie la primavera tinteggianti,
quell'adusta arsura della pelle inerme
che si arrende all'ineffabile insolenza
della voce del sole di furore ribollente.
Nella cruenta melodia della mia isola,
senza avere minima ombra del tempo
che fluisce incessante nelle vene,
ero ormai in balia del vino possente della vita.
Vivevo il sogno delirante dei dolori delle madri,
i fieri e meschini odi inconsapevoli dei figli,
gli inferni e purgatori delle lunghe lontananze,
i peccati e i peccatori senza ritegno
di una Storia che pare straziare carni alle anime,
e, poi, questo tragico travaglio del presente,
la voglia di esser vivi, nonostante.
Tutto ho rivissuto in quel momento,
nel cuore sentendomi nano e poi gigante,
tutto mi appartiene nel profondo
e alla mia Sicilia, in quello e come in ogni istante, ho deciso che, con ogni mia speranza, appartengo.