Cara Palla bianca, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Per tutta la sera ti ho osservato,
sei tonda come la palla con cui tutto il pomeriggio ho giocato.
Chissà se sei il covo di tutti i supereroi che vedo in televisione,
e se splendi per tutti in ogni direzione.
Ma un giorno su una navicella salirò
e un calcio come se fossi un pallone ti tirerò.
Cara Luna, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Oggi una poesia di Leopardi ho letto a scuola,
parlava di te e ti celebrava in ogni singola parola.
Quaggiù da casa mia ti invidio un pochino,
chissà quante cose belle puoi vedere da lassù: montagne, cascate e pure Berlino.
Ma un giorno su una navicella salirò,
e con te tutte le meraviglie della Terra guarderò.
Caro Satellite, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Oggi il nonno è salito in cielo su con te,
ci ha lasciati all’improvviso senza nemmeno dirci il perché.
E ora ti invidio ancora di più,
perché la stella più luminosa del cielo ora è lì con te e ce l’hai solo tu.
Ma un giorno su una navicella salirò,
e il nonno davanti alla tua luce riabbraccerò.
Cara Amica, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Sono qua sulla spiaggia con Marta, e ora anche io mi sono fidanzato,
lei è bella, vero, ma dal tuo fascino continuo ad essere ammaliato.
I suoi occhi sono verdi, di una bellezza rara,
brillano come te mentre splendi sulle Cascate del Niagara.
Ma un giorno su una navicella salirò,
e mentre illumini la terra davanti a te la bacerò.
Cara Confidente, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Oggi è nata Stella, vedessi quant’è aggraziata,
tu mi illuminerai la notte, lei l’intera giornata.
E sono sicuro che un giorno mi chiederà,
“Cos’è quella palla luminosa che c’è nel cielo, papà?”
Ma un giorno su una navicella salirò,
e a guardare l’universo con te la porterò.
Cara Compagna, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Questa sera ti ho guardata un pochino,
mentre ero sdraiato sull’asfalto per un incidente in motorino.
Eri come la prima volta che ti avevo visto, bella, nobile e piena,
lucente in quell’armonia primordiale interrotta solo dal suono lontano di una sirena.
Ma un giorno su una navicella salirò,
e finalmente ti conoscerò.
Cara Meraviglia, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Devi proprio essere qualcosa di speciale,
se riesci ad essere così bella anche dietro al vetro di un ospedale.
Forse di incontrarci è arrivato il momento,
e tu mi spiegherai come fai a mantenere sempre questo nobile portamento.
Ma un giorno su una navicella salirò,
e per tutto quello che hai fatto in vita per me ti ringrazierò.
Cara Palla bianca, che mi guardi da lassù,
sei tu che splendi troppo o è la notte che è poco blu?
Lo dici tu a Marta e a Stella di non piangere per la mia dipartita,
perché da domani sarò lì in alto con te a illuminare la loro vita?
Il mio tempo goccia dopo goccia tramonta,
a breve sarò lassù con te, sei pronta?
Perché stanotte finalmente su quella navicella salirò, e ora che ti sarò vicino mai più sola ti lascerò.