O candida luna,
silente e bella
come una diva,
nella notte nera
t’accompagna sempre una stella
e i flutti risplendi sino a riva.
Fulgida rendi l’anima sicura,
i sentieri del mondo illuminati,
i secolari ulivi inargentati,
le tenebre dilegui nella selva oscura.
Nel mare calmo della sera,
piano come uno specchio luccicante,
ti rimiri chiara e fiera,
adagiata nel celeste grembo
di vivida luce appari radiante.
Seppur da tutti distante,
dall’alto sembri vigilare
l’universo con rigore,
impassibile a ogni mutamento,
indifferente alla sorte degli uomini
e ai moti di ogni cuore.
Sempre ritorni,
ma lontana in cielo stai,
come regina del firmamento,
nell’oscura quiete e nel silenzio
della Terra non ti giunge mai il lamento.