Luigi Belviso, Cerignola (Fg)
Pioggia di stelle cadenti
come lacrime al vento
a dissetare gli uccelli in volo
in un alternarsi di ombre e di luci
come vite che nell’ombra si nascondono,
dove anche il tempo muore, dove nulla è uguale,
sento nell’infinito la sua voce che mi chiama,
vorrei essere il suo nido dove si nasconde,
vorrei avere cura di Lei ogni momento,
lo sguardo oltre l’orizzonte, il suo profumo
in un mare di tempesta il suo sguardo sfocato
mentre il mondo va per la sua strada
sento il palpito del tempo che corre
e illumina e traccia la mia strada
generando immagini ed emozioni
cambiando la mia vita dalla notte al giorno
come la Sua immagine riflessa
in attesa che qualcosa cambi, asciughi le lacrime versate
perchè il tempo l’abbiamo vissuto davvero,
La penso ogni istante della giornata
ripenso al nostro amore immenso
volato come le rondini in cielo
e mi accoglie il Suo sguardo opaco,
l’avanzare superbo al di là dei miei pensieri
che annegano tra i mille colori del cielo
mentre i gabbiani tornano a volare
con le ali spiegate in controluce
e si perdono nel nulla nell’immensità dell’infinito,
il nostro amore è uno specchio luminoso
eppure davanti a me il nulla, il buio,
il suo avanzare superbo nel cielo
dove spazio e universo si toccano,
non ho la forza di gridare il suo nome
dirle come è bello ritrovarsi ancora.