Forse una volta
eravamo stelle
Forse di quei soli lontani
siamo frammenti.
Ci appartiene, il cielo.
Lo guarda
E si sfiora i tre nei,
del suo braccio destro
Allineati come
la costellazione,
che fissa da un po’.
Sul tetto, di notte
neanche un rumore.
Solo un cane, lontano
vuole farsi sentire
da quel cielo, distratto
di cui non vede la fine.
Firmamento,
che lascia la firma.
Lei, onorata
è parte di tutto
quel caos ordinato
chiamato Cosmo.