È Notte
e la Luna che luccica
abbaglia
i Desideri più intimi
che richiamano
il mio Essere
nella Presenza
della mia Ombra
come Lei
che riflessa nella volta Celeste
si spinge
oltre il Firmamento.
Sono nel Principio
e come il Vischio sulla Quercia
sono il Confine
e quindi Simbolo
della Notte più lunga del Cosmo intero.
Ragguaglio il mio giovane Istinto
tra mura di pietra
che sono
l’Infinito dell’Infinito
su di un dolce Promontorio
che in questa Alba vivace
leggera smuove
un fresco Vento di Terra
che gioiosa mi porta
in un Medioevo
mai esplorato.
Le Torri austere
si ergono dentro di me
e la Spada affilata del Re
è vicina alle mie mani sanguinanti
che scongiurano
Pace
in nome
dell’Innominabile
mentre un Albero
Sacro
per Ordine e Consistenza
mi ricorda
l’eterna lotta
tra la Luce e l’Ombra
e con un Drago sempreverde
cavalco
l’antico Sentiero
che da Gerusalemme porta
a Makka al-Mukarrama
verso
la Città Celeste
che Presente
rappresenta
l’Eterno dentro di me!
Gli Occhi di Venere
sono Enigma nell’Enigma
il suo Seno
sono Nutrimento del Nutrimento
e le sue Forme rappresentano
ciò che c’è di Aureo
in tutto il Creato.
Ed è così
che verso le coste di una Penisola mistica
il mio Respiro
si affanna
al cospetto
del Padre
del Padre
nella confusione delle Forme
esploro tutti gli Astri conosciuti e sconosciuti
invocando tutti i Soli esistenti
espressione tangibile
dell’Essere Soli
tra la Polvere delle Stelle
di cui siamo tutti Figli
e Figlie
che con l’Amore
faremo riecheggiar
il nome del Padre
e lasceremo Redimere e Risorgere
la Madre!
Il lungo Viaggio
è continuo e circolare
e i miei Occhi
sono come quelli di un Falco
furibondo
alla Ricerca
della propria Visione
che ragguaglia
chi abile Protegge
questo Viaggio
con le Ali ai piedi
e dallo sguardo Fiero e Giusto
essendo Messaggero
del Messaggero
in una Terra
che non è mia
ma che mi ha dato la possibilità
si Conoscere e Amare
essendo già Morto
sulle rive di un Fiume Sacro
che affievolendosi alimenta
una Lupa
sempre più distratta.
Il riecheggiar del Giorno
nella Notte
e nella Morte
porta le Onde leggere
di un Mare di Stelle
ad Incoronarmi
Re dei Pesci
nuotando così
tra gli Abissi di un Universo
che con tutto il suo Splendore
rappresenta in ogni sua Piccola
ma Grande Espressione
una parte di Me
una parte di Noi.
L’Uomo Guida il Giorno.
La Donna Riceve, Accoglie
ed è Regina di Notte.
La Guerra è Serena
di fronte alla Bellezza.
Il Padre Abbraccia
il proprio Padre
cioè l’Incontro tra l’Ordine
e il Disordine
ed Io ancora vago
in quel Castello arroccato
in cerca di un’altra Morte
in cerca di un altro Monte
essendo Visione Presente e Crescente
di quel Dio
Buono e Giusto.
Un Falco Accarezza il Vento
e un Drago in lontananza
Crea e Distrugge col Fuoco
ciò che di Noi
è stato sbagliato
espressione corretta
della Magnificenza di questa Esperienza
dal Guerriero Sufi
al Cavaliere Templare
per arrivare lentamente fino
alla Saggezza antica dentro di Noi
a rimirar una Gerusalemme Celeste
sempre più vicina...
Sei tu lo Stupor Mundi?
Sono Io lo Stupor Mundi.
Siamo Noi lo Stupor Mundi.
Siamo Tutti e Tutte lo Stupor Mundi.
Lungo il Viaggio
sono stato Incudine
da Ora sarò Martello
dagli Occhi di Falco
Corpo di Drago
e il Fuoco sarà
il mio Tempio più Fedele.