Tarda serata di mezz’estate.
Osservo il cielo limpido
di stelle popolato.
Luccichii e bagliori improvvisi
attraggono gli occhi miei
nel magico, ipnotico, scenario
dell’Universo infinito.
Con gli occhi della mente
vado oltre le visive percezioni
e cerco di catturar del cosmo
le spettacolari evoluzioni,
che nel buio cosmico si susseguono.
Nelle nebule misteriose noto morir
le stelle, ma altre in formazione,
nel magico “brodo” astrale,
torneranno subito a brillare.
Dalla esplosion degli astri,
vien lanciata, in ogni direzione
dello spazio, materia siderale
che plasma galassie, sistemi
planetari e vita in generale.
Nulla muore ma tutto si trasforma.
Guardo, osservo, rifletto
e, condividendo la visione
panteistica dell’Universo,
d’affermar mi sento che siam
tutti figli e polvere di STELLE.