Si levano alla luna ascendente i sussurri delle onde
decorate da trine di spuma bianca.
S’innalza il frinire di chiassosi grilli nella penombra di
boschi e campagne da bagliori di perle bagnati.
Sciolgono un inno di gioia e gufi e civette e lupi.
Si uniscono al coro pure le piante in fiore con
il loro olezzante profumo.
Lassù, appuntata da mille spilli d’argento
una falce di luna bronzea ascolta, attenta,
la voce del giocondo creato.
Prima che il gaio sole si levi mandando
un saluto al cielo la luna col viso su cui balena un sorriso resta
nel vano ascolto dell’ultima ode di gratitudine
alla vita che ricomincia. L’ode dell’uomo.