M’immergo tra le acque buie della notte
E tutto è immobile dinanzi a me
Ma le onde dei miei pensieri
m’infrangono e mi scaraventano
su quei dubbi ch’erano evidenze fino a ieri
Mi fai perdere l’equilibrio
e in balia dell’oblio mi lasci navigare
ma sei tu l’unica direzione che cerco
quando mi sento naufrago in mezzo al mare
E’ strano come il tuo silenzio per me sia una risposta
come la tua immensità che mi disorienta e mi rimpicciolisce
mi faccia sentire piccola vastità al sicuro sulla mia costa
Che in fondo tra noi è come una storia d’amore
l’apice della gioia, la distesa della sicurezza
il baratro del dolore, il precipizio dell’incertezza
energia incontrollata, caotica forza motrice
delicato soffio evolutivo, implacabile mano creatrice
comode imprecazioni contro il fato e ciò che pensavo avesse scritto su di te
per poi rendermi conto che quella scomoda penna l’aveva data in mano a me
Ed io polline in balia del vento ti miro appesa nell’universo
e la mia anima quasi insignificante tacendo ti grida che mi sono perso
Ti guardo in attesa delle risposte
brilli in attesa delle mie domande
ma come il cosmo anche questo discorso indeterminato
rimane appeso da sempre senza essere regolamentato
perché so che il nostro intimo dialogo in retta senza fine
è ciò che mi fa sentire vivo e infinito
capace di trasformare in orizzonte ogni confine