Da una lontana e fredda nube
misteriose onde gravitazionali
scuotendoti dal tuo torpore
ti hanno iniziato al viaggio
e danzando fra i pianeti
sei giunta a noi foriera di messaggi
per alcuni di sventura come
l’esilio per il sommo poeta
per altri di speranza come
nel dipinto della cappella padovana.
Molti ti hanno ammirata
la fervida mente di un inglese
da cui hai preso il nome
ha previsto il tuo ritorno
e tu precisa non hai deluso
anche se ahimè egli non poté rivederti.
Fedele ogni settantasei anni sei ritornata
finché alla soglia del duemila
una sonda dal nome di pittore
ti ha raggiunto e svelato
un blocco di polvere e ghiaccio sei
che sublima nei pressi del Sole
rilasciando un’impalpabile scia luminosa
che sembra accarezzarci
lasciando di te un caro ricordo