Sulla spianata d’oro del Tempio di Gerusalemme
coperto era il cielo da un drappo di stelle.
Ci si perdeva in quel sovrumano chiarore,
scie di zaffiro tra le vie sul torrione.
Lì bussai alla tua porta, Luna
in una notte limpida senza ombre di bruma,
eri avvolta di immacolato bianco
ed andavi in sposa ad un soffice vento.
Incensi esalavano su, per la volta del cielo
e tu, fanciulla di perla, splendevi sui marmi del monastero.
No, con te mai scenderà l’oscuro velo,
tu sei sacro mistero.
Dio ti accese, e da un respiro scintille,
trionfo di luce in un mare di stelle.