E guardiamo al cielo notturno per interrogarci
E guardiamo al sole per riscaldarci
E guardiamo alla cometa in cerca di una direzione
E guardiamo alle stelle per leggere il fato e il suo copione
E guardiamo alla luna per le maree e le fasi del suo umore
E guardiamo alla vita su altri pianeti per cercare altri amici del cuore
Guardiamo alla via Lattea per la notte ed il giorno
e da lei facciamo il biglietto delle stagioni, andata e ritorno
Tiriamo giù il sipario di romantici tramonti
Cerchiamo nell’alba la forza per nuovi orizzonti
Eppure piccoli e confusi guardiamo all’universo
come un nomade viandante che all’improvviso s’è perso
lo vediamo immenso, a dir poco incontenibile
così lontano da noi da sembrare inattingibile
dispettoso a tal punto da farci sentire nulla nella sua vastità
puntini trascurabili senza identità
Finché una notte in cima ad una vetta
il nostro animo non si siede e aspetta
di sentire quel brivido di funambolismo stuzzicante
di trovare uno specchio nella nostra anima errante
per scoprire che quello che ci sovrasta senza esitazione
è il fuori che si riflette dentro sfuggendo alla ragione
per scoprire che l’immenso che ci circonda e pare tanto diverso da noi
è ciò che abbiamo dentro e che della nostra vita ci rende eroi